Bahrain-McLaren, il piano per ripartire: “Allenamenti in piccoli gruppi, disinfezione di spazi comuni ed isolamento immediato dei casi sospetti”

La Bahrain – McLaren ha già un piano preciso per riprendere l’attività in assoluta sicurezza. Lo ha illustrato il dottore del team Carlo Guardascione, in un’intervista a RaiSport. Una volta che verrà definito il calendario e la stagione potrà riprendere, sarà necessario organizzare degli allenamenti di squadra. Secondo il medico, nel momento in cui sarà possibile riprendere ad allenarsi all’aperto e a viaggiare attraverso gli Stati, si potranno organizzare dei training camp in assoluta sicurezza rispettando delle precise regole di distanziamento e prevenzione.

“A differenza di una squadra di calcio, basket o pallavolo i nostri corridori sono in tutto il Mondo. Noi abbiamo corridori di 12 nazionalità diverse e ognuno di loro vive a casa sua – ha spiegato il dottore – Se si potrà organizzare un ritiro, dovremo prima sottoporre tutti i corridori a un test sierologico, ma, dal momento che noi medici siamo in contatto quasi quotidiano coi nostri atleti se facessimo i test domani so già che avremmo tutti i corridori negativi, quindi non immuni. Diventa dunque necessario alzare il livello di sicurezza per evitare contagi. Si divideranno in gruppetti di tre o quattro, che si alleneranno sempre insieme, massimo quattro partendo in orari sfalsati, mangeranno insieme, verranno seguiti dallo stesso massaggiatore per tutto il periodo del training camp. Dovranno portare mascherine negli spazi comuni e bisognerà sanificare i bus, i mezzi e le camere durante tutto il ritiro. Questa divisione ci consentirebbe di poter gestire meglio anche un eventuale caso sospetto di positività. Se dovesse avvenire, andrebbe immediatamente isolato, fatto un tampone a lui ed anche ai suoi tre compagni. Questo ci consente di gestire le cose con maggiore sicurezza”.

“Pedalando all’aria aperta e facendolo ad una certa velocità, come fanno i professionisti, i rischi di contagio sono molto più bassi rispetto ad altri sport, per esempio all’interno di una palestra – ha continuato il medico – Se dagli esami risulterà che avremo corridori immuni, sarà importante capire perchè lo sono: se hanno avuto il virus in maniera asintomatica oppure si sono ammalati con sintomi. In questo caso, dovremo sottoporli a test più approfonditi, seguendo le indicazioni della Federazione Medico Sportiva Italiana. Anche i colleghi stranieri ci stanno chiedendo consigli in merito”.

“Come medici delle squadre, seguiamo da vicino i corridori ma anche gli allenatori, che stanno vivendo un momento molto difficile e stanno affrontando un problema inedito. Per loro, come per i corridori, avere una data certa per la ripartenza è di fondamentale importanza psicologica. Anche loro, come tutti all’interno dei team, stanno lavorando per essere pronti: quando ci diranno ‘potete ripartire’, avremo già ben chiaro quello che dovremo fare”.

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